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Federica Ometti

Operatrice OLISTICA

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Consulente babywearing, professionale e molto competente.

Persona empatica che riesce ad entrare subito in sintonia con mamma e papà.

Portare mia figlia in fascia per la prima volta è stata un’emozione unica e questo è accaduto grazie a Federica.

(consulenza babywearing)

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CHI SONO

Operatrice olistica materno-infantile e consulente al femminile.

Mamma di Micol e Thomas.

Ti ascolto, ti sostengo, ti aiuto a ritrovare il tuo spazio.

Co-founder Associazione Le MaMi
Consulente babywearing Die Trageschule
Sostegno alla pari in allattamento materno
Master Reiki e operatrice olistica
MakeUpArtist MBAcademy

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*Premesse: NON sono una consulente allattamento. Sono solo una mamma che ha allattato tanto, che non ha la verità in mano e sta esprimendo il suo personale pensiero, che può essere condivisibile o meno. Sono una #peer, significa che ho partecipato a più corsi di informazione sull'allattamento e il mio sostegno è da mamma a mamma e gratuito. ❤Continuo a pensare che allattare debba essere una SCELTA, che i fattori che influenzano un allattamento siano incredibilmente tanti. ❤Che sia questione di informazione. E che a conti fatti, di informazioni corrette ne girano ancora troppo poche anche tra figura professionali purtroppo. ❤Che a fronte di informazione e sostegno sull'attacco, non sia solo una questione tecnica. ❤Allattare è faticoso, richiede predisposizione e possibilità di poter stare ai ritmi del bambino. E ahimé questo non è così scontato. Quando una mamma allatta, in casa tutti dovrebbero allattare. ❤Allattare spesso richiede ore, e dico ore, di tette al vento. Tempi di libertà brevissimi, nottate infinite, posizioni scomode. Può essere meraviglioso e può essere frustrante. ❤In casa mia ha allattato anche mio marito. Si perché ha rivoluzionato anche i suoi tempi e si è fatto in 4 quando poteva esserci, ha dormito 4 ore a notte per darmi un po' di tregua, per pulire la casa, per fare da mangiare mentre io allattavo. Ha rinunciato ai suoi hobby per dedicarci quel tempo. E comunque a volte per me non era abbastanza. Ero sempre stanca. ❤In questi giorni questo tema torna spesso nelle chiacchierate con amiche e con le clienti: il senso di colpa per non essere abbastanza, il senso di colpa per la stanchezza dell'allattamento. La voglia di prendersi del tempo per sè. L' impossibilità di stare ai tempi del bambino perché hai un altro figlio più grande a cui pensare. ❤Certo è che finché ci dovremo occupare di tutto: dai figli, alla casa, il rientro al lavoro super presto, il sostegno intorno che spesso manca perché manca informazione, continuerà ad essere difficile allattare. Continuerà ad essere una fatica immensa e non è certo colpa delle madri, né dei padri. Ma di un mondo che non è pronto ad un ritorno alle origini. #bastasensidicolpa

Oggi, 7 anni fa ti tenevo la mano e tu te ne andavi. Me lo ricordo bene perché dormivo anche io e mi hai salutata in sogno. Ho aperto gli occhi di colpo e in quell'istante sei volata via. 7 anni è un sacco di tempo. In 7 anni ho cambiato modo di vedere le cose così tante volte: ho tentato l'indifferenza, come se non fosse mai successo, mi sono sentita persa quando ho realizzato, ho sentito il cuore spezzarsi, sono stata incazzata, arrabbiata con il mondo, mi sono sentita infinitamente sola. Mi sono abituata a convivere con il dolore della tua mancanza. Ho cambiato 4 case, ho ri-incontrato Dada e ci siamo sposati, sono rimasta incinta 4 volte, ho partorito due bambini. Ho mollato un lavoro sicuro per inseguire i miei sogni. Ho avuto il coraggio di incorniciare le tue foto, metterle per casa e parlare a Micol di te. Ho imparato a parlare di te, a farlo ad alta voce. Ho smesso di venire in cimitero, tanto per me non sei lì, ho imparato a sentirti ogni volta che chiudo gli occhi e mi concentro sul respiro e sento quel brivido caldo lungo la schiena, come se fossi lì ad abbracciarmi. Ho dimenticato il tuo profumo. Sono passata dal tenere tutte le tue cose e mettere i vestiti sotto vuoto per non perdere il loro profumo, a liberarmi di tutto. Ho tenuto un tuo pigiama che indossavi sempre, i tuoi quaderni, qualcuna delle cose che facevi a mano. E poco altro. Ho tutti i giorni paura di dimenticarti. Mi sento in colpa perché il tuo viso è sempre più lontano e ho bisogno di guardare le tue foto per ricordarne i dettagli. Oggi sono 7 anni che manchi e anche se ne passeranno altrettanti e ancora, credo che non smetterai mai di mancarmi.

🄼🄰🄼🄼🄰 Si avvicina per me il periodo dell'anno più faticoso, dove i ricordi affiorano continuamente, dove la nostalgia mi prende lo stomaco, e la voglia di un suo abbraccio supera ogni cosa. Il 2 dicembre saranno 7 anni. Così la forza la cerco in me, e nelle sue parole, in un bigliettino dell'ultimo Natale passato insieme. Le persone muoiono davvero quando smettono di essere ricordate. Ogni tanto riporto l'attenzione su di lei, sulla sua storia, perchè voglio ricordarla per me e con voi. 'Natale 2011 Oggi è la giusta ricorrenza per esprimere quello che non si dice mai o non abbastanza. Questo nuovo Natale, che anche questa volta poteva diventare triste, mi riempie di gioia perchè sto con chi amo di più al mondo. E chi amo più di tutti, più di me stessa, se non quell'esserino di nemmeno 3 kg che ho generato? Grazie Fede, per essere presente, non importa se vicina fisicamente, io so che ci sei, ti sento. Grazie per le telefonate o gli sms tutti i giorni, grazie per essere stata in ospedale così tanto tempo. Grazie per gli sguardi affettuosi che mi riempiono il cuore, grazie per aver capito perchè a volte sembro solo frivola. Grazie per non compatirmi mai. La forza che mi trasmetti è enorme e così io continuo a lottare per vincere e continuare a starti vicina. Tu non sai che soddisfazione vederti crescere e maturare e diventare una donna. So quanto hai sofferto ma sei andata oltre, sei cresciuta e non esiste gara che tu abbia fatto che batta questo traguardo che hai raggiunto. Sono molto orgogliosa di te. Mi raccomando continua sempre a pensare positivo e a credere in te. Buon Natale piccola. Ti amo tanto. Mamma.

🄰🅂🄲🄾🄻🅃🄾 #dietrolequinte 👉Il mio lavoro ha tante sfaccettature, la libera professione in generale ha dei tempi molto elastici, momenti più vuoti e momenti di lavoro più intenso. ❤Si avvicina il Natale, e si avvicina quel momento del ' rimando a gennaio', un po' come a Giugno si rimanda tutto a Settembre. 👉Conoscere il mio lavoro e le sue dinamiche mi permette di mettere in agenda dei momenti dedicati a me, alla formazione e alla crescita personale. ❤Dei momenti di cura di me stessa e di cura del mio lavoro. Dei momenti più lenti con i miei bambini. 👉Così quando il lavoro si scagliona un po' mi dedico del tempo di qualità e dedico loro del tempo di qualità. 👉Per anni ho lavorato in ufficio, a contatto anche con il cliente, ma non solo. Era un lavoro molto diverso dall'attuale. ❤Ora, ogni giorno incontro una donna, una mamma e il suo bambino, un papà, e la loro storia, e mi metto in ascolto. 👉Mettersi in ascolto dell'altro implica in primis saper ascoltare se stessi, conoscersi a fondo, capire quando qualcosa del vissuto dell'altro risuona con noi e non portare la propria esperienza, ❤non portare con sè giudizio e pregiudizio. ❤👉Quando guadagno del tempo per me, il mio lavoro cresce in termini di qualità, crescendo in termini di ascolto dell'altro. 👉Oggi mi sono presa cura del mio corpo con un trattamento osteopatico da @spaziomabi qualche giorno fa mi sono fatta coccolare da @khadija per ritrovare un po' di energia su tutti i fronti e permettermi un momento di ascolto, di me. Da giugno seguo un percorso di #soulfulbusiness con @GiadaCarta, per prendermi cura della mia attività. In parallelo proseguo il mio percorso di crescita personale con diverse professioniste. ❤I miei propositi per l'anno 2020: tempo per me ogni qualvolta ne ho bisogno. 👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇 E tu, hai iniziato con i buoni propositi per il 2020? Condividi nei commenti! #crescitapersonalefemminile #operatriceolistica #Soulfulbusiness #freelance #vitadafreelance #partitaivanontitemo

Per la rubrica, 🤣#frasichemifannoincazzare Partiamo subito con il botto. 👉#1 'CON ME NON FA COSì' - detta con incredulità, stupore e lasciatemelo dire, a volte anche un po' di superiorità e gongolamento. 👉Penso che almeno una volta sia capitato a tutte le mamme di sentirsela dire da qualcuno intorno, non con cattiveria eh, ci mancherebbe, ma con puntigliosità magari si. ❤A te è successo? 👉A me è successo, e ci sono rimasta male. Mi sono sentita inadeguata, come se fossi io a sbagliare tutto o gli altri fossero più in grado di me di far star bene mia figlia. ❤Poi sono cresciuta come mamma, poi il mio lavoro mi porta ogni giorno a confrontarmi con tanti professionisti, e l'accesso a tanto confronto e informazione mi ha tranquillizzata e ora ci rido su. NON SEMPRE. ❤Ci rido su o non ci faccio caso, quando ho dormito abbastanza da non arrivare a sera devastata, quando la giornata è andata abbastanza liscia. 👉Ci rimango ancora malissimo e mi trovo a farmi mille domande quando è una di quelle giornate che non ne ho imbroccata una giusta e sembra che tutti sappiano calmare i miei figli tranne me. ❤Questo per dirti ancora una volta, che le parole sono importanti. Se stai accanto ad una mamma, se vuoi aiutarla, se vuoi bene a lei e al suo bambino, è importante che tu ti prenda cura di lei anche con le parole. #siigentilesempre #damammaamamma #parole #vitadamamma #progettoblog #mammaaiutamamma #operatriceolisticamaternoinfantile #mammablogger #mammabis

🄲🄷🄴 🄱🄴🄻🄻🄾 🄰🅅🄴🅁🄴 30 🄰🄽🄽🄸 Da anni sono in un percorso di crescita personale, da anni studio e sperimento nella mia vita la legge dell'attrazione, mindfulness, pensiero positivo e lascio andare tutto quello che non mi serve. Per anni mi sono sentita inadeguata per via della mia età. Tante delle persone che incontro nei corsi e nei percorsi olistici sono più grandi di me, e io ho sempre visto la questione età come un freno nel mio lavoro. 'sono troppo giovane' , ' troppa poca esperienza di vita' , ' che ne so io di cosa succede dopo'. Ho cambiato prospettiva. Il mio lavoro ha fatto un salto di qualità perché ho maturato una consapevolezza diversa da prima, il timore reverenziale è scomparso. Il mio ruolo non è quello di insegnare nulla, è quello di accompagnarti, e se scegli me probabilmente è perché siamo pronte entrambe al nostro incontro. Mi darai la possibilità di crescere anche attraverso il percorso che faremo insieme. Non c'è un traguardo da raggiungere perché non ci sarà mai un momento in cui sentirò di essere arrivata da qualche parte. È un cammino continuo, dentro di me, fuori di me e con te. Da quando ho ricominciato a proporre i trattamenti olistici, il Reiki, la lettura intuitiva delle carte e tanto altro, ho scelto di rimanere in ascolto, di ascoltare le mie paure e di parlartene. Non ho la risposta a quello che cerchi, quella l'hai solo tu. Ho 31 anni. Una storia complicata, come lo sono tante. Ho vissuto un terzo della mia vita a stretto contatto con la morte. L'ho osservata stando accanto a mia madre nella sua malattia. Vivere a stretto contatto con un malato terminale ti fa cambiare priorità, ti fa incazzare, ti fa chiudere, ti prende a schiaffi continuamente. Ti fa apprezzare le piccole cose, ti fa lottare per quello in cui credi, ti fa dare valore alla vita e ti insegna a lasciar perdere quello che non conta. Ti ricorda di amarti, di volerti bene, e da senso al tempo. Vedere morire mia madre ai miei 24 anni, sapendo che non avrebbe mai conosciuto i miei figli un giorno, sapendo che non ci sarebbe stata al mio matrimonio, sapendo che avrei dovuto proseguire senza di lei, è stata la prova ( segue nei commenti...)

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